"Ciao Darvinne - Genitori vs Figli": show made in Massi Fruchi

Anche quest'anno, dopo il grande successo ottenuto con "CabarEtto -La forza del divertimento", i Lions Club Valdarno Host (nota ramificazione della zona valdarnese della relativa associazione nazionale che opera nel sociale per supportare cause benefiche di vario tipo) hanno deciso di affidarsi all'estro di Massi Fruchi, indirettamente in quanto direttore artistico dell'Associazione Culturale Paro Paro e anche direttamente come performer, per la realizzazione del loro annuale spettacolo benefico di cui devolvere i proventi in beneficienza ad una buona causa.

Quest'ultima, per il 2020, è stata da loro identificata nell'Associazione Valdarnese di Solidarietà, associazione apartitica ed aconfessionale che opera in tutto il Valdarno in aiuto di adolescenti che si trovino a dover combattere con delle dipendenze ed in supporto alle loro famiglie.

Data la peculiare natura di questa realtà, pertanto, Massi Fruchi ha pensato di proporre loro uno show molto particolare, che ormai da tempo annovera nel proprio repertorio: "Ciao Darvinne", un varietà che si ispira liberamente al ben più noto format televisivo ideato e condotto da anni da Paolo Bonolis sulle reti Mediaset. Il motivo di questa scelta è presto detto: contrapporre le fazioni di genitori e figli in uno confronto generazionale che permettesse a coloro che vivono l'Associazione Valdarnese quotidianamente di mettersi in una posizione di dialogo diversa dal solito, con gli ingredienti inediti di ironia e divertimento a rendere più leggera l'occasione di specie. 

L'idea era rivoluzionaria, cosa che le parti in causa sapevano bene, ma non per questo necessariamente fallimentare... e, di contro, certamente stimolante!

Unendo le proprie forze nelle settimane precedenti allo show, l'impatto mediatico dell'evento che era stato programmato per il 21 febbraio al Teatro Masaccio di San Giovanni Valdarno è stato enorme: i Lions Club Valdarno Host hanno pensato alla richiesta di patrocinio presso il Comune di San Giovanni Valdarno (che ha accolto l'iniziativa partecipando direttamente allo spettacolo addirittura attraverso le figure del Sindaco Valentina Vadi e dell'assessore alla cultura Fabio Franchi) e alla pubblicità capillare su tutto il territorio (grazie al contributo della azienda Moretti S.p.a. del loro socio Fabrizio Fabbrini), l'Associazione Valdarnese di Solidarietà ha mobilitato la stampa cartacea e virtuale (vedendo pubblicare articoli su articoli anche su quotidiani importanti come La Nazione e il Corriere Aretino, oltre che su piattaforme online come Valdarnopost.it e Valdarno24.it) e Massi Fruchi ha partecipato come ospite ad un paio di trasmissione radio e web molto seguite nella zona (nella fattispecie, rispettivamente, "Il Pomeriggio del Villaggio" condotta da Mr. Leo su Radio Emme e "Ta dà" di e con Francesca Romeo su RTV38). 

Il risultato è stata una enorme (ed in parte anche inaspettata) affluenza di pubblico, che ha permesso persino di battere il record fatto segnare dall'Associazione Paro Paro l'anno precedente (220 tagliandi staccati): 237 biglietti venduti per un Teatro Masaccio quasi sold-out ed un evento partecipatissimo anche dal vivo, caratteristica imprescindibile dato il tipo di format.

Un successo, insomma, al di là delle più rosee aspettative, dato certamente dalla bontà della causa e dalla alacre attività di collaborazione delle parti organizzanti. Un ringraziamento speciale, riguardo a quest'ultimo punto, al Team Fasty di Francesco Fasti, corpo di ballo d'eccezione nelle persone di Lucrezia Verini ed Irene Perli, e a Walter & Matteo Sterbini, padre e figlio conosciuti per motivi principalmente artistici al tessuto sociale valdarnese e disponibilissimi nello sposare l'idea dello show che li vedeva caposquadra delle due fazioni. Infine ultimi, ma non ultimi, Gloria Giovannetti e Filippo Neri, madri nature d'eccezione, e Daniele Gonnelli, tecnico audio-luci insuperabile.  

Da parte di Massi Fruchi, ideatore della parte artistica e mattatore anche sul palco nel presentare uno show che (similmente al format tv cui si ispira) è durato quasi 3 ore, una grande soddisfazione per la riuscita complessiva dell'evento e anche l'ottimo riscontro da parte di un pubblico di tutte le età che non ha lesinato applausi, risate e complimenti (a fine serata e nei giorni successivi), con anche qualche bella recensione su questo sito a testimonianza di ciò.

Come dice la sigla di Renato Zero: "Siamo tutti matti"... e menomale!